

Gli autori hanno creduto che, proprio affidandosi al loro doppio sguardo, uno interno e l’altro esterno alla vicenda, valesse la pena ricostruirla, cinquant’anni dopo, come storia sociale del ricordo, ibrida ricostruzione di fatti veri, fonti autentiche e finzione narrativa, rispettosa della dimensione umana e immune dal mito e dall’ideologia veri nemici della verità e della libertà.
Quelli del '68, anche a Ravenna come a Parigi, parlavano e agivano in prima persona; progettavano la propria comunicazione e la stampavano in proprio: "C.I.P." Incollavano sui muri le proprie idee senza rispettare diritti e divieti, poi correvano via perché il vecchio mondo stava loro alle calcagna. Il libro racconta la storia vera di uno di quei manifesti, del suo sequestro, di una istigazione a delinquere, di una presunta diffamazione, di un arresto vero, di un carcere militare, due processi e i loro epiloghi. Attraverso fonti autentiche e finzione narrativa, gli autori ricostruiscono questa vicenda ravennate come storia sociale del ricordo, rispettosa della dimensione umana e immune dal mito e dall'ideologia.
Anno: 2018
Formato: 16,5x22 cm
Pagine: 104
Peso: 0, kg
Rilegato a brossura filo refe
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